La storia di Ilaria, partecipante ad un corso Alpha la scorsa primavera a Mortora (NA), intervistata da Don Rito Maresca durante la festa Alpha parrocchiale.
Ciao Ilaria, qual era la tua esperienza di fede prima di Alpha?
Prima di Alpha mi definivo una cattolica non praticante. Entrare in chiesa per me era difficile. Innanzitutto per l’ambiente: così scuro, con un forte odore di incenso ed un continuo alzarsi e sedersi, così meccanico. Tutte cose che mi distraevano e mi tenevano “distante”.
Qual è stato il tuo “anno zero”?
Direi il Battesimo di mia figlia, che è stato il momento in cui mi sono dovuta “per forza” avvicinare alla Chiesa. Ho chiamato la parrocchia, e lui, Don Rito, mi ha detto: “Domenica prossima venga a Messa e dopo la Messa ci fermeremo a parlarne, ok?”
E tu?
Gli ho subito detto: “Ma io … non sono tanto praticante”. E lui: “Ma mi scusi, con quale senso lei chiede il Battesimo per sua figlia se poi non pratica? Che cosa le insegna? Cioè, se lo fa per dovere, non lo faccia!”
Che antipatico!
Eh sì: che antipatico! Ma poi, più tardi, ripensandoci ho pensato: “Però c’ha ragione!”.
E quella domenica?
Sono andata e con convinzione. Ho fatto la confessione e poi la comunione. Prima di quel giorno non andavo mai in chiesa, solo per matrimoni e prime comunioni. Ma questa volta avevo deciso di prendere la cosa seriamente.
E durante quella Messa ho sentito parlare di Alpha, che sarebbe partito un corso proprio qui, anche se, dopo quel momento, ho messo tutto nel dimenticatoio, almeno fino a quando la mia vicina, Nunzia, mi ha invitato.
Cosa ti ha detto?
Semplicemente: “Ilaria, e allora? Vieni anche tu con me ad Alpha?”. Siamo andate, anche se, devo essere sincera, ero un po’ scettica.
Perché?
Perché nel mio piccolo gruppo c’era un grande divario di età. Erano tutti più grandi di me. Mi dicevo: “Ma cosa ci faccio qui?”. Ma poi con queste persone è iniziato uno scambio umano davvero profondo.
E il weekend Alpha?
Nel weekend Alpha ci sono state delle esperienze molto forti. L’invocazione dello Spirito Santo è stata una cosa che non mi so spiegare.
Cos’è cambiato nella tua vita dopo Alpha?
Sicuramente ho imparato a pregare. C’è una sessione in Alpha che spiega che quando preghiamo possiamo, anzi dobbiamo, chiedere. Perché Dio è padre ed è felice se noi, che siamo figli, gli chiediamo qualcosa.
Per questo ora prego e chiedo senza paura.
E come ti piace pregare?
Cantando. Sì, questa è un’altra cosa che ho imparato. Che si può pregare cantando, ed è una cosa bellissima. Non prego con delle formule, purtroppo non le conosco, non le ho imparate da piccola e non mi entrano.
Prego in un altro modo. Si è creata come una connessione tra me e Dio in cui io mi rivolgo a lui in un dialogo. Quando cammino per strada, vedo una persona, la incontro, penso che anche Dio è lì con noi, che ci vede.
6 mesi fa avresti immaginato di essere qui a parlare?
No … assolutamente no
Grazie Ilaria
[Commento di Don Rito sul weekend] Durante il weekend mi capitò di passare per il suo piccolo gruppo, perché Alpha si fa in gruppetti in cui è possibile parlare. Mi colpì quello che Ilaria disse: “Per me la Messa era un continuo alzarsi e sedersi”.
Ora per me, nato, cresciuto, ho studiato teologia, la grande gloria della liturgia, questa cosa mi ha provocato parecchio. Ma come, tutto qui? Ma poi ho pensato che per una persona che viene da fuori, spesso appariamo proprio così.
Voi state lì, belli intruppati nei banchi, ed il vostro unico compito sembra quello di alzarsi e sedersi. E invece no, sappiamo tutti che c’è molto di più! Ma l’immagine che spesso diamo all’esterno è proprio questa, qualcosa di completamente diverso da una chiesa accogliente, come quella che Gesù ci ha chiesto di essere.