‘Aprite il vostro cuore’. Era questa l’ apparente insensata frase che ci veniva ripetuta. ‘Ma che significa apri il tuo cuore? Saranno i soliti assurdi fomentati’ rispondevo a me stesso. Ma di una cosa ero certo: non volevo precludermi nulla. Ero lì, tanto valeva per una volta fidarmi veramente di quelle persone, credere a quello che mi proponevano; insomma per una volta non volevo ripetermi sempre e solo quello che io avrei voluto sentirmi dire. E così ho spento il cellulare, ho staccato con il mondo esterno e quei due giorni sono bastati a cambiarmi la vita.
La prima cosa che mi ha colpito è stata la presa di coscienza di quanto poco sapessi circa lo Spirito Santo, e di quanto poco lo avessi pregato. Ma è stato il talk sul peccato a “sconvolgermi”. Tutto ciò che avevo fatto fino a quel momento con molta normalità, improvvisamente mi pareva assurdo; mi resi subito conto che quella persona con tutte quelle mancanze non ero io o per lo meno non volevo più esserlo.
Per descrivere in breve la mia personale esperienza riporto le testuali parole che scrissi al termine del week-end: ‘Per la prima volta mi sono sentito amato come mai era successo prima. Un Amore smisurato che non chiedeva nulla in cambio; un Amore che mi ha portato a guardare le persone che mi erano intorno con occhi nuovi; un Amore che non si può descrivere con semplici parole. Ho sentito Qualcuno bussare con forza alle porte del mio cuore, qualcuno che con forza mi diceva “Io sono qui, voglio entrare,non mi importa dei tuoi peccati, delle tue fragilità, Io ti amo così come sei. Adesso sta a te aprirmi le porte del tuo cuore”. Così sono scoppiato a piangere (non mi succedeva da molto tempo) e in un attimo mi sono sentito liberato da tutto. In quel momento mi sono reso conto della mia povertà, ma nello stesso tempo mi sono sentito abbracciato, sollevato, amato come nessuno sarebbe mai stato capace di fare. La mia gioia era infinita; i miei occhi, le mie mai, i miei pensieri, il mio cuore erano diversi. Quelle lacrime erano lacrime di gioia, erano il mio grido di amore a Dio.’
Alfonso Tricarico